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- 25 YEARS...A SIGNIFICANT MILESTONE!
This posts celebrates a very important event in my professional career, my "Silver Jubilee" at Gentili&Mosconi. October 1 marks exactly 25 years since my first work day at the firm in 1998. The shift from a company like Ratti, which at the time employed nearly a thousand people, to this small, family-run business was indeed a challenge. At Ratti, in the Style Department, I had been trained and had grown under the guidance of its founder, Antonio Ratti, deepening my study of design and printing. I had learned to read the fabric, understand its qualities and its potentials. Thus, after 8 years at Ratti, what made me take the step of moving to Gentili&Mosconi, on the advice and encouragement of Bruno Gentili, uncle of Francesco, the company's owner along with his wife Patrizia Mosconi - two visionary, open and friendly young entrepreneurs - was some sort of intuition driven by a strong motivation, the desire for a further professional growth. Despite being a small entity back then, I was confident the company would give me the opportunity to advance my knowledge of fabrics, particularly of Jacquard weaving. Although my training had primarily been in clothing fabric, my first two years at Gentili&Mosconi focused on the development of accessories, the heart and heritage of the company, thus scarves, shawls and all related items. The next challenge was to expand the range of products by introducing clothing fabric within the company, a completely new concept given the company's history. With the help of Francesco Gentili, who guided me in understanding Jacquard and its use, I took my first steps into a fascinating and complex world where I learned to distinguish between various fabrics, starting from the basics such as crêpe de chine, chiffon, drappe, or cady, and eventually understanding how to develop fabric on Jacquard looms. It was a long, challenging, complicated and sometimes tiring journey yet I felt supported not only by Francesco Gentili but also by the firm's various suppliers, weaving mill owners, incredibly skilled technicians like Giampiero Roncoroni, a true master in reading Jacquard and its complex weave structures, and many former colleagues like Filippo Rizzoli, the firm representative in Italy at the time and Claudio Chicco, the US one, just to name a few, who supported me on this learning path. These were exciting years, where my experimentation with Jacquard reached very high levels, including significant projects like the creation of tapestries for interior decoration, consisting of an amazing number of weave structures. All this was also achieved through deep, constructive and trustworthy relationships with various clients, creative directors of prestigious fashion houses and brands, who, with their different visions were instrumental to the growth of the creative processes of the company's Style Department, thus contributing to enriching me and, through me, channeling this knowledge into the Gentili&Mosconi collection. It was a multifaceted journey, from customer interaction to the creation of a clothing collection, from an idea to the realization of a fabric, through alternating phases of experimentation and refinement, continuous technical research, studying the limits of the loom while testing its capabilities at the highest possible levels. A long and exciting journey, full of achievements. Even the various trips to India, with my sister Antonella, in search of suppliers, companies that specialized in traditional weaving and embroidery, were fundamental at the beginning of my journey at Gentili&Mosconi. These were years of interaction and engagement in different contexts, some that were already part of my personal history and my family's cultural heritage, thus further enriching my knowledge in the field of fabrics. Over time, deep friendships and mutual respect were established with several such suppliers in India. These 25 years are a sum of many experiences, where much has been gained and unfortunately some has also been lost...primarily the sense of a slow time, given the acceleration that the fashion industry has undergone, driven by market demand, requiring the creation of collections in increasingly short periods of time, that often do not respect the technical times of production and craftsmanship. These 25 years are indeed a grand achievement with a very positive balance in terms of personal and professional growth, with some disappointments and failures too but with the desire to always look optimistically to the future, with the desire to share this knowledge, and above all, with the awareness of having a great responsibility, that of passing it on to the new generations. Thank you Gentili&Mosconi, thank you Francesco and Patrizia for these 25 years of life, transformation, and growth accomplished together!"
- 25 ANNI...UN GRANDE TRAGUARDO!
Questo post vuole celebrare un evento molto importante nella mia carriera professionale, le "Nozze d' Argento" con Gentili&Mosconi. Il primo Ottobre segna infatti esattamente i 25 anni dal mio approdo in questa azienda, nel 1998. Il salto da una grande realtà come Ratti, che all'epoca impiegava quasi mille persone a questa piccola, a conduzione familiare è stata sicuramente una sfida. In Ratti mi ero formata ed ero cresciuta, sotto la guida del suo fondatore, Antonio Ratti, all'interno dell'Ufficio Stile, approfondendo lo studio del disegno e della stampa, quí avevo imparato a leggere il tessuto, a comprenderne le qualità e le potenzialità di stampa. Dopo 8 anni in Ratti dunque, entrare a fare parte della Gentili&Mosconi, su consiglio e spinta di Bruno Gentili, zio di Francesco, titolare dell'azienda assieme alla moglie Patrizia Mosconi - due giovani imprenditori visionari, aperti e disponibili - é stata un'intuizione, dettata da una forte motivazione, dal desiderio appunto di una mia ulteriore crescita professionale. Pur essendo una piccola realtà allora, l'azienda mi offriva infatti l'occasione di fare un passo avanti nella conoscenza del tessuto, approfondendo lo studio della tessitura, specificatamente dello Jacquard. Nonostante la mia formazione fosse stata principalmente nell'ambito del tessuto per abbigliamento, i primi due anni in Gentili&Mosconi sono stati focalizzati sullo sviluppo dell'accessorio, cuore pulsante e heritage dell'azienda, quindi foulard, sciarperia e tutto ciò che ruota intorno a questo specifico. La sfida successiva dunque é stata quella di ampliare la proposta, portando il discorso abbigliamento all'interno dell'azienda, concezione completamente nuova rispetto alla storia dell'azienda. Con l'aiuto di Francesco Gentili, che mi ha seguito passo passo nella conoscenza dello Jacquard e nel suo impiego, sono entrata in un mondo affascinante e complesso, in cui ho imparato a distinguere tra i vari tessuti, cominciando dai basici uniti come il crêpe de chine, lo chiffon, il drappe o il cady, fino ad arrivare a comprendere come sviluppare un tessuto su telaio Jacquard. Una sfida, un percorso lungo, complicato, a volte faticoso ma sostenuto oltre che da Francesco Gentili, anche dai vari fornitori, titolari di tessiture, da tecnici come Giampiero Roncoroni, un vero maestro nella lettura del tessuto Jacquard, delle sue armature e specificità, oltreché dai tanti ex colleghi come Filippo Rizzoli, all'epoca agente Italia e Claudio Chicco, agente America, tanto per citarne alcuni, che mi hanno affiancato in questo cammino di conoscenza e esperienza. Sono stati anni esaltanti, in cui la sperimentazione del tessuto Jacquard è stata portata a livelli altissimi, con vari progetti anche molto importanti come la realizzazione di arazzi per l'arredamento, composti da una incredibile quantità di armature. Questo è stato possibile anche grazie al rapporto intenso, costruttivo, di stima e fiducia con i vari clienti, direttori creativi di Maison e brand importanti, che attraverso la loro diversa visione e ricerca hanno contribuito alla crescita dei processi creativi dell'ufficio Stile dell'azienda, quindi contribuendo ad arricchire me e attraverso me a convogliare questa conoscenza nella realizzazione della collezione Gentili&Mosconi. Un percorso multifocale, dall'approccio con il cliente alla realizzazione di una collezione abbigliamento, dall'idea alla realizzazione del tessuto, attraverso fasi alterne di sperimentazione e messa a punto, di continua ricerca anche tecnica, studiando i limiti del telaio ma anche testandone le potenzialità ai massimi livelli possibili. Un percorso lungo, entusiasmante e ricco di soddisfazioni. Anche i diversi viaggi in India, con mia sorella Antonella, alla ricerca di fornitori, ditte specializzate nella tessitura e nel ricamo tradizionali, sono stati fondamentali all'inizio del mio percorso in Gentili&Mosconi. Anni di confronto con realtà differenti che facevano comunque già parte della mia storia personale e del bagaglio culturale della mia famiglia e che hanno ulteriormente arricchito la mia conoscenza nel campo del tessuto. Con diversi fornitori si sono creati nel tempo profondi legami di amicizia e stima. Questi 25 anni sono dunque una somma di tante esperienze, in cui molto si é acquisito e molto si è anche purtroppo perso...un tempo più lento, in primis, data l'accelerazione che la moda ha subito, dettata da esigenze di mercato, con la creazione di collezioni sempre più ravvicinate nel tempo che spesso non rispettano i tempi tecnici di realizzazione e manualità del lavoro. Questi 25 anni sono dunque un grande traguardo con un bilancio molto positivo quanto a crescita personale e realizzazione professionale, punteggiati da qualche delusione e qualche sconfitta ma con la voglia di guardare sempre ottimisticamente al futuro, con il desiderio di condividere questo sapere e soprattutto con la consapevolezza di avere una grande responsabilità, quello di trasmetterlo alle nuove generazioni. Grazie Gentili&Mosconi, grazie Francesco e Patrizia per questi 25 anni di vita, trasformazione e crescita compiuti assieme! "
- Viaggio in paradiso: tra sogno e realtà, vibrazioni dell'anima
Una tavolozza divina fotogrammi di un'estate appena trascorsa in un paradiso in terra magia e ispirazione nell'incanto di una meraviglia del creato l'arcipelago delle Maldive! E così già il viaggio verso il nostro atollo é di per sé un’esperienza incredibile l'eccitazione dell’ascesa, la visione aerea, da cartolina, delle isole, come gioielli incastonati nell' azzurro più azzurro dell'oceano. Il mio è un ritorno, fortemente desiderato, in paradiso, un luogo unico al mondo, in cui concedermi il lusso di sgombrare la mente dai pensieri del quotidiano e immergermi nella magnificenza di colori in perenne mutamento, inebriata dai suoni della natura, dal fruscio del vento, dal cinguettio degli uccelli, dalla danza dei pesci. Essere testimone di tanta rara bellezza e in totale armonia con la natura mi ha infuso un senso di stupore, meraviglia e gratitudine e al contempo ha rinnovato in me la consapevolezza della responsabilità verso questa natura, fragile e a cui bisogna avvicinarsi con enorme rispetto. Lo stesso rispetto che ho ritrovato nelle persone del luogo, che ci hanno accolto con la loro grazia, gentilezza ed eleganza, frutto di questa armonia, di natura e cultura, in un meraviglioso amalgama di influenze una presenza silenziosa e attenta che mi ha riportato con la mente alla mia infanzia...ai miei ricordi dell'India, dei viaggi con papà, degli incontri straordinari, dei profumi inebrianti, di sapori esotici e colori incredibili. Godere di questi paesaggi, di questa natura incontaminata, immergermi in acque cristalline dai colori irreali, ammirare la ricca biodiversità di questo Eden, la sua storia e la sua cultura, sono stati un grande regalo davvero il sogno di ogni viaggiatore!"
- Trip to paradise: between dream and reality, soul vibes
A divine palette snapshots of a gone by summer on an earthly paradise magic and inspiration in the enchantment of a wonder of creation... the Maldives! Thus even the journey to our atoll is an incredible experience in itself the excitement of the ascent, the aerial postcard-like view of the islands, like jewels set in the bluest of blue oceans mine is a long-awaited return to paradise, a place so unique where I allow myself the luxury of decluttering from the burdens of the daily and lose myself in the magnificence of perpetually changing colors, enthralled by the sounds of nature, the rustling of the wind, the chirping of birds, the dance of fish. Bearing witness to such rare beauty and the feeling of losing myself in total harmony with nature fills me with a sense of awe, wonder, and gratitude, while also renews my awareness of the responsibility towards this fragile ecosystem, which must be approached with immense respect. The same respect that I witness in the people who welcome us, their grace, kindness, and elegance a result of this harmony of nature and culture in a wonderful blend of influences a silent and attentive presence that carries me back to my childhood to my memories of India, of the journeys with my father, of extraordinary encounters, of intoxicating scents, exotic flavors, and incredible colors. To revel in these landscapes, in this untouched nature, to dive in pristine waters surrounded by colors that seem unreal, to admire the rich biodiversity of this Eden, its history, and its culture, has been a great gift truly the dream of every traveler!
- My first steps into the textile world, a first glimpse inside the Style and Design department.
This narrative of mine cannot continue without a sentiment of gratitude and remembrance for all those that have contributed to my growing into the professional I am. Once achieved my diploma in textile design, after a five years study course at the Setificio Institute in Como, I started working as a designer by Studio Nanni Costa. This was a beautiful experience that, once over, gave me the opportunity to apply for a job in Ratti, the leading textile company in Como, directed, at that time, by Antonio Ratti, the company's founder. To describe Antonio Ratti just as a great italian entrepreneur would be indeed belittling. He was a visionary with an immense personality, authorative, extraordinarily charismatic, with a unique gift, that of being an artist himself. His reputation preceded him, and here I was, a young girl in her early twenties, sitting in front of him and Maria Luisa Govoni, his precious longstanding assistant, applying for a job in Ratti! I remember he was immediately impressed by my Indian origins. He loved India. I came to know he owned an immense collection of antique textiles and shawls from India, a good number now on display at the "Antonio Ratti Textile Centre" in New York City's MET. He thought, at the beginning, that I wished to be hired as a designer but I was already conscious that to design only would have been too static a post. Thus my request to be assigned to the Style and Design department, directly under his supervision and that of Ms Govoni. Here I started my long and intense apprenticeship, moving from garment to tie, accessory to furnishing, according to needs, dusting shelves even when asked to, thus getting the chance to enter the fascinating world of art and beauty hidden in the company's archives. To be able to study the designs, the prints, the textiles, was a unique opportunity to grow in all fields. Antonio Ratti would encourage me to learn how screenprinting tables were set up - the company boasted an advanced printing department, strongly wanted by its founder - he would push me to absorb all that was around me and to state my Indian origins through the use of colour..." Neera" , he would say, "you have the sun within". Antonio Ratti was a first class master. I was taught to understand the beauty of a textile, touching it, feeling it, screening it, discerning quality, good from bad and finally to aim for excellence! He too, like my father, was able to look beyond the horizon, above the lines, with unyielding curiosity and passion. "I am always learning from young people" that's what Antonio Ratti, the man that dealt with very important people yet cared for his little ones, would say. A masterly lesson for all younger generations to always pursue beauty, no matter what and without compromise!
- Muovendo i primi passi nel mondo del tessile. Il primo sguardo all'interno dell'ufficio Stile
Questo mio racconto che prosegue non può prescindere, ancora, da un ringraziamento e dal ricordo delle tante figure che mi hanno accompagnato in questi anni di formazione. Terminato il quinquennio di studi superiori presso il Setificio di Como, con un diploma in disegno tessile, l'inizio del mio percorso lavorativo è quello di disegnatrice presso lo Studio Nanni Costa in Como, una bellissima esperienza, terminata la quale, si presenta l'opportunità di entrare in Ratti, azienda leader del tessile comasco, guidata all'epoca dal cavaliere Antonio Ratti, che l'aveva anche fondata. Definire Antonio Ratti solo come un grande imprenditore italiano sarebbe davvero riduttivo. Fu un visionario, una personalità immensa e autorevole, dotato di un carisma straordinario, unito ad un talento unico, d'artista. La sua fama lo precedeva ed eccomi, io, poco più che ventenne, seduta dinnanzi a lui e a Maria Luisa Govoni, sua storica e preziosa collaboratrice, per un colloquio d'assunzione proprio in Ratti. Ricordo che fu immediatamente affascinato dalle mie origini indiane, amava l'India, seppi che aveva una collezione immensa di tessuti e scialli indiani antichi, esposta ora in parte presso " l'Antonio Ratti Textile Centre" al MET di New York ". Pensava mi interessasse continuare a disegnare ma io avevo già compreso come questo fosse un impegno troppo statico per me, per cui chiesi di poter far parte dell'Ufficio Stile, direttamente sotto la sua direzione e quella della signora Govoni. Qui cominciai un lungo e preziosissimo apprendistato, transitando, a seconda delle necessità, dalla sezione abbigliamento alla cravatteria, dall'accessorio all'arredamento, spolverando scaffali quando richiesto ma grazie a ciò prendendo visione di quel mondo di arte e bellezza celato negli archivi. Studiare disegni, stampe, tessiture, furono un'occasione unica di crescita, a tutto campo. Il signor Ratti, poi, mi spingeva ad andare ai tavoli di stampa - l'azienda vantava una stamperia all'avanguardia, fortemente voluta dal suo fondatore, - mi spingeva ad imparare come venivano improntati i tavoli di stampa, i quadri di stampa, mi diceva di assorbire tutto quello che vedevo e di esprimere le mie origini attraverso l'uso del colore..."Neera, tu hai il sole dentro" mi diceva. Antonio Ratti è stato una guida, mi ha insegnato ad accarezzare il tessuto, a leggerlo, a distinguerne qualità, pregi e difetti, infine a puntare sempre all'eccellenza! Anche lui, come mio padre sapeva guardare oltre l'orizzonte, oltre i confini, con curiosità e passione mai sopite. "Io ho sempre da imparare dai giovani" diceva quell' Antonio Ratti che trattava con i grandi del mondo e si prendeva cura dei piccoli, dei suoi giovani, cui insegnava a perseguire il bello sempre e comunque, senza compromessi!"
- "SHARING MY EXPERIENCE"
My ongoing collaboration as a professor with the Academy of Fashion and Costume in Rome, through the Master's program in Fabrics for Haute Couture, has been a regular and stimulating experience over the years. This program is aimed at young graduates who wish to enhance or deepen their cultural and professional training in this very specific sector of the fashion industry, an intensive study path both theoretical and practical involving research and operational laboratory work, with the ultimate goal of pursuing a career as a Designer in the creative studios of Haute Couture ateliers and leading Prêt-à-Porter companies. The Master classes I hold at the Accademia are a significant commitment but also a great source of inspiration. I see them as both an ethical duty and a responsibility towards the new generations, to whom I wish to pass on my experience and knowledge in this field. The lessons are an important opportunity for an exchange and a dialogue between myself and the students. Engaging with their freshness, their constantly evolving world and their incessant pursuit of knowledge is a formidable and mutually beneficial experience. We live in a time of great accelerations, where staying updated is fast-paced and constant. The younger generations offer an external perspective and a direct link to the current trends. It is my task, as a professional in the field, to filter and channel this wealth of information into projects that can actually materialize into real high fashion products. The students embody and express their idealistic dream of approaching the subject matter. They live the enthusiasm of their own dreams, infused with wonder and curiosity. My contribution is to provide them with a targeted perspective, filtered and condensed through my thirty years of experience in this field. I view my teaching as indispensable because I show them that there truly is a form, a substance, a tangibility to Beauty. Observing, studying, and reading a fabric, understanding its essence, is to realize that dream and give shape to the aspirations of these young creatives. They, who are so accustomed to a predominantly virtual approach, finally have the opportunity to bring their own ideas to life and tangibly experience them. Understanding the fabric allows them to materialize their own garment ideas, comprehend the differences in quality, and recognize potentials or limitations. As the courses are also open to foreign students, the exchange becomes even more important, with new and diverse inputs, contributions from different fields and distant cultures, along with fresh perspectives and new languages. What I wish through my teaching and find absolutely fascinating, is for my students to learn to recognize the sound of silk, taffeta, gauze, organza...the unmistakable notes of fabric...the sound of opulence, of luxury, that unique sensory experience that fabric conveys. The bond I create with some of my students, which often persists even after the lessons end, gives me great satisfaction. Being a link and a point of reference for them in the various stages of their growth in this field, often encountering them in fashion houses or through their careers, is a renewed stimulus to continue on this path.
- "Condividere la mia esperienza"
La mia collaborazione con l'Accademia della Moda e del Costume di Roma dura già da diversi anni, attraverso i Master in Tessuti per l' Alta Moda che tengo regolarmente e che sono rivolti a giovani laureati che desiderano completare o approfondire la loro formazione culturale e professionale in questo settore specifico della moda. È un percorso di studi intensivo teorico-pratico di ricerca e di laboratorio operativo, finalizzato ad una carriera professionale come Designer negli studi creativi degli atelier di Alta Moda e presso aziende leader di Prét-à-Porter. Le lezioni sono un grande impegno ma anche un grande stimolo. Sono un impegno che sento anche come un dovere etico ed una responsabilità nei confronti delle nuove generazioni cui trasmettere la mia esperienza e il mio sapere in questo campo. Le lezioni sono inoltre sempre un'occasione di scambio e di confronto importante tra me e gli studenti. Misurarsi con la loro freschezza, il loro mondo in continua evoluzione ed in perenne aggiornamento, è un'opportunità di confronto reciproco e formidabile. Viviamo un'epoca dai tempi accellerati, in cui anche l'aggiornamento è veloce e costante. I giovani sono un occhio sull'esterno, sull'attualità. A me, come addetta ai lavori, il compito di filtrare e veicolare questo magma, in progetti che si rendano prodotto. Gli studenti incarnano ed esprimono il sogno idealista dell'approccio alla materia, vivono l'entusiasmo del proprio sogno, trasmettono stupore e curiosità. Il mio apporto è fornire loro una visione mirata, filtrata e condensata dalla mia esperienza trentennale in questo campo. Vivo il mio insegnamento come indispensabile perché mostro loro che esiste davvero una forma, una sostanza, una concretezza al Bello. Guardare, studiare, leggere un tessuto, comprenderne l'anima è realizzare quel sogno, dar corpo ai sogni di questi giovani creativi e loro, tanto abituati ad un approccio spesso solo virtuale, hanno finalmente l'opportunità di realizzare, toccare con mano la propria idea. Comprendere il tessuto permette loro di realizzare la propria idea di abito, capirne le differenze qualitative, le potenzialità o i limiti. Essendo i corsi aperti anche a studenti stranieri, il confronto diventa tanto più importante, con input nuovi e vari, con apporti da campi diversi e culture anche lontane, con nuove visioni e nuovi linguaggi. Ciò che desidero e che mi affascina è che attraverso il mio insegnamento loro comprendano ad esempio a riconoscere il suono della seta, un taffetá, una garza, un organza...le note inconfondibili del tessuto...il suono dell'opulenza, del lusso, l'esperienza sensoriale che il tessuto trasmette. Questo rapporto che creo con i ragazzi e con cui resto legata nel tempo, anche dopo le lezioni, mi da grande soddisfazione, essere per loro un punto di riferimento nelle varie fasi della loro crescita in questo campo, spesso ritrovandoli nelle maison o in altri percorsi della propria carriera nella moda è uno stimolo rinnovato a continuare su questa strada.
- La mia fonte di ispirazione: come mio padre mi ha insegnato a vedere oltre l'apparenza
Voglio cominciare questo mio racconto di arte e di vita con un omaggio alla figura che mi è stata da sempre e per sempre di principale ispirazione, mio padre, Pradumna Tana. È grazie a lui, alla sua intelligenza immaginifica e sognatrice, al suo incredibile talento di artista, poeta e fascinatore che ho mosso i primi passi, incoraggiata e da lui e da mia madre, anche lei pittrice, tessitrice ed insegnante di educazione artistica, alla ricerca del mio personale percorso creativo. Mio padre mi ha insegnato a vedere oltre l'ordinario e a spingermi oltre l'orizzonte, a cercare il bello nell'apparentemente insignificante, la grandezza nell'infinitamente umile, la magia nascosta nelle cose, la poesia nei gesti e nei pensieri. Con mio padre ho viaggiato sia fisicamente, sia metaforicamente. Gli anni della mia primissima infanzia in India, quando lo accompagnavo, assieme a tutta la famiglia, nei suoi viaggi di ricerca in Rajasthan e nel Kutch, viaggi all'avventura, anche faticosi ma sempre spinti da una passione per la bellezza e da una curiosità bambina che mai ha smesso di stupirsi ed aprirsi alla meraviglia. Le nostre avventure tra i Rabari, gli splendidi tribali del Kutch, tra i tessitori e gli stampatori del Rajasthan e del Gujarat, tra i mille colori e odori dell'India, nelle metropoli chiassose e piene di contrasti, nei templi, nelle maestose cittadelle fortificate, nei pittoreschi villaggi, tra artisti e artigiani, ho scoperto bellezza, maestria, sapienza e ho trovato ispirazione. E poi i suoi racconti, vedere la meraviglia attraverso i suoi occhi, ispirarsi alla sua capacità di sognare e poi immaginare e poi creare. Si dice che un figlio decida di nascere proprio da quel genitore...forse è così o forse non poteva capitarmi fortuna migliore che essere figlia di mio padre! Per questo e per tutto quello che mi ha insegnato gli sarò sempre infinitamente grata.